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Libri del Mese di Novembre 2020

Alberto Maggi, La verità ci rende liberi – Garzanti 2020

In questa conversazione con il vaticanista Paolo Rodari, Alberto Maggi si racconta con grande sincerità: non mancano ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di “teologo eretico”; e al contempo, da fine biblista, ci offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? In pagine profonde e ricche di gioia, Alberto Maggi ci insegna che è soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà, quando siamo alle prese con le più dure prove dell’esistenza, che bisogna avere maggiore fiducia nell’uomo e nelle vita.

Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, è una delle voci della Chiesa più ascoltate da credenti e non credenti: le sue posizioni, spesso spiazzanti, fanno discutere e suonano come un pungolo a mettersi sempre in discussione. Perché, come ripete papa Francesco, non bisogna avere fiducia di chi non dubita mai. In questo suo ultimo libro, una conversazione con il vaticanista Paolo Rodari, Alberto Maggi si racconta con grande sincerità: ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di «teologo eretico»; e al contempo, da fine biblista, ci offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? In pagine profonde e ricche di gioia, Alberto Maggi ci insegna che è soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà, quando siamo alle prese con le più dure prove dell’esistenza, che bisogna avere maggiore fiducia nell’uomo e nella vita.

Etica animale, di Martin M. Lintner, Queriniana 2020 ( Biblioteca di teologia contemporanea 201)

Gli animali occupano un posto importante nella nostra società. Oggi sempre più persone mostrano di essere sensibili alla sofferenza che gli animali patiscono, specie a quella provocata da allevamenti intensivi.
Nonostante ciò, il nostro comportamento nei loro confronti è stato ed è sempre caratterizzato da grande ambivalenza. Alcuni animali sono oggetto del nostro amore, della nostra protezione e sono sepolti in appositi cimiteri; altri, invece, li cacciamo, li uccidiamo e li mangiamo. Cosa è giusto fare? In base a quali princìpi etici? Quali conseguenze ne derivano per il nostro stile di vita e per le nostre abitudini di consumatori? Dobbiamo forse diventare tutti quanti vegetariani o vegani? Questo libro innovativo non sostiene una posizione del tipo «tutto o niente».  Martin Lintner, religioso suditirolese dell’Ordine dei Servi di Maria e docente di teologia morale a Bressanone e a Innsbruck, cerca piuttosto di affrontare le questioni fondamentali per capire come si possa tenere, verso gli animali, un comportamento che sia rispettoso delle loro esigenze specifiche e individuali. 

Presenta poi le posizioni attualmente dibattute nel campo dell’etica animale e in particolare, tenendo conto di differenze e somiglianze tra essere umano e animali, mette in evidenza la nostra responsabilità, indicando come essa si concretizzi in ambiti come il nostro rapporto con gli animali domestici, l’allevamento a fini di reddito, la sperimentazione animale nella ricerca medica, la caccia e il consumo di prodotti di derivazione animale. Un grande libro di etica relativa agli animali. Per rispettarli e amarli in un modo che corrisponda alla loro natura. 

Libri del Mese di Settembre 2020

Che ne è oggi della discepola prediletta, della donna autorevole, dell’apostola che ha creduto e seguito Gesù? Un lungo processo di alterazione e di ridimensionamento ci consegna una figura di peccatrice e di pentita, nella quale si fondono bellezza sensuale e mortificazione del corpo. Riflettere sul “caso Maddalena”, addentrarsi nelle pieghe della storia e delle arti, significa rimuovere equivoci e manipolazioni, ritrovando, nel cuore del cristianesimo, i ruoli determinanti che le donne aspettano ancora di svolgere pur avendoli avuti fin dalle origini.

  • Copertina flessibile: 136 pagine
  • Editore: Il Mulino

Solo in sedici versetti dei Vangeli Maria parla in modo esplicito. Si tratta in tutto di 154 parole greche (compresi gli articoli, i pronomi, le particelle) delle quali ben 102 occupate dall’inno del Magnificat. Se stiamo al dettato testuale, le frasi che Maria pronuncia sono sei: due all’annunciazione dell’angelo Gabriele; una più vasta nella visita ad Elisabetta; una nel tempio di Gerusalemme davanti al figlio dodicenne in compagnia dei dottori della Legge; due, infine a Cana durante le nozze. Eppure un altro episodio si aggiunge a questo elenco. Dal Golgota, Gesù morente interpella direttamente sua Madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Maria, in questo caso, tace, ma il suo è un silenzio eloquente, un «sì» muto ma efficace, la sua settima, estrema parola, tacita ma decisiva perché la introduce in una nuova maternità.

  • Copertina flessibile: 152 pagine
  • Editore: EDB

Nei cambiamenti epocali che attraversiamo oggi, l’attuale forma di Chiesa sta andando in frantumi. Non si tratta però dell’unica forma possibile, ossia della Chiesa in quanto tale: già altre volte, nel corso dei secoli, la comunità dei discepoli di Cristo ha conosciuto sviluppi molto differenti, spesso accompagnati da ampie trasformazioni (e notevoli carenze). Così pure noi, guardando al futuro, siamo in grado di indovinare i tratti di una nuova forma di Chiesa, pur nella consapevolezza che anche tale forma non sarà perfetta. A partire dalle tante dimensioni paradossali della Chiesa – che rappresenta visibilmente qualcosa di invisibile, essendo essa al contempo mistero divino e comunità umana concreta – Lefrank solleva delle questioni teologiche fondamentali. Analizza la situazione con occhio critico e offre orientamenti solidi per ripensare la realtà complessa della Chiesa, tra fedeltà all’origine apostolica e rinnovamento dell’organizzazione ecclesiale in dialogo con il mondo. La stimolante prospettiva delineata in questo saggio è costantemente riferita ai criteri che l’autore desume con acutezza dai testi fondativi. «Quando qualcosa finisce a pezzi, si aprono delle opportunità straordinarie per vedere le cose più in profondità. Il che vale senz’altro anche per la Chiesa, per la quale si ripresenta ogni volta la necessità di tornare al fondamento su cui tutto poggia».

  • Copertina flessibile: 216 pagine
  • Editore: Queriniana

Fra Davide Montagna

Orazione allo Spirito Santo (di fra Davide Maria Montagna osm)

O Santo Pneuma,

profumata radice

di ogni femminilità,

che è nel cosmo,

sorgente di ogni verginità e stupore,

scia suadente di profumo,

aura impregnata di polline,

acqua carica di germi vitali;

bruciore infuocato del desiderio,

grazia, che ingioielli

-con delicatezza- ogni creatura,

velo di pudore,

che avvolgi il sacro

e teneramente lo riveli,

arpa segreta

e canto melodioso

dell’estrema seduzione,

sovrano Amante,

complice dell’invisibile

fervida vita

del Verbo e del Padre,

Bellezza ardente,

sigillo e bacio fragrante

della Santa Trinità,

sgombra da noi ogni opacità

e illimpidisci cuore e sensi di ogni mortale,

accendendovi l’eros più sublime e inebriante,

versa alle nostre mense

la coppa serena dell’agape e della gioia scintillante,

dona ancora il sogno immortale

di amicizie senza tramonto,

preserva intatti

nel loro splendido nitore

tutti i frammenti aurei

della santa femminilità

disseminati nella storia umana,

custodisci con trepida cura

ogni germoglio di vita,

che fatica ad affermarsi e a fiorire,

attrai i tuoi devoti

ad un’adorazione silente e docile,

colma di gratitudine e di attesa;

sollecita dall’intimo il cuore della Sposa,

che incessantemente gema

-in faccia al mondo e senza ritegno-

la suprema preghiera:

“Vieni, Signore Gesù!”.

Maranathà!  Amen. 

Tratta dal libro di Davide Maria Montagna, Stupore.  Tutte le poesie (1957-2000), Servitium, Sotto il Monte, 2010

Biografia 

Di lui scrisse il priore generale Hubert M. Moons nella “memoria” inviata alle comunità dell’Ordine: «Storico, poeta e notissimo cultore di mariologia, […] ha trascorso la sua giornata terrena fino all’ultimo immerso nella sua attività di diffusore e cantore dell’amore a santa Maria e della spiritualità servitana. Ha amato l’Ordine con tutte le sue forze, in un personalissimo e particolare anelito e sforzo di diffusione e incarnazione della spiritualità dei Servi in tutte le sue componenti». 

La sua attività in campo culturale è documentata dalla vastissima bibliografia, di cui in questo volume si dà solo qualche campionatura e che spazia dalla storia dell’Ordine alla mariologia, dalla spiritualità alla poesia; alla diffusione scritta delle sue ricerche, alla collaborazione a numerose riviste e iniziative editoriali nazionali ha unito l’insegnamento (ad esempio, Pontificia Facoltà Teologica Marianum e Studio teologico di Santa Maria dei Servi di Monte Berico), le innumerevoli conferenze, dibattiti e incontri pubblici lungo tutta l’Italia e gli interventi di animazione spirituale dentro e fuori le strutture già codificate, con un amore speciale per le suore e le monache Serve di Maria, sensibilizzando in particolare le realtà laicali più vicine all’Ordine e dando vita al movimento delle Diaconie laiche dei Servi. Meritano una menzione a parte le Settimane estive di spiritualità presso il convento della Santissima Annunciata di Rovato e i suoi appassionati messaggi al termine di ciascuna Marcia nazionale dei Servi, di cui fu l’ideatore e a cui partecipava sempre con intelligente sostegno e consiglio. 

In tutti i conventi dei Servi dove è stato di famiglia (San Carlo [Milano]; Santa Maria di Monte Berico [Vicenza]; Santa Maria della Misericordia [Venezia]; Santa Maria delle Grazie [Udine]; Santa Maria del Cengio [Isola Vicentina]) o ha soggiornato e operato (particolarmente Pistoia e Sansepolcro) si è dimostrato stimolante, anche se non accomodante, indefesso propugnatore d’iniziative culturali, aperto all’accoglienza e alla valorizzazione di tutte le componenti della Famiglia servitana.

Negli ultimi anni, seppur debilitato dalla malattia, che lo costringeva a rifugiarsi presso la clinica di Pisa (dove le Serve di Maria lo “rimettevano a nuovo”), non ha ridotto la sua attività, in cui assumevano un ruolo speciale il contatto e la guida spirituale verso giovani o coppie.

[Tratto da Davide Maria Montagna, Stupore. Tutte le poesie edite e inedite (1957-2000), Sotto il Monte 2010, pp. XLVII-XLVIII]

 

Padre Davide Maria Montagna

 

Davide Maria (Luigi) Montagna nacque a Milano il 25 febbraio del 1937 da Emilio e Ines Filippi. Entrò fin da ragazzo nell’Ordine dei Servi di Maria e vi compì il regolare cursus studiorum. Emise la professione solenne a Roma il 1° novembre 1958 e, sempre a Roma, fu ordinato presbitero il 18 aprile 1960.

La morte lo ha colto durante un viaggio in treno verso Fornovo Taro (Parma), colpito da infarto, a soli 63 anni di età, la sera del 18 maggio 2000. È sepolto nel cimitero di Santa Maria di Monte Berico.

Riapertura Biblioteca Berica

“La Biblioteca Berica dei Frati Servi di Maria comunica ai propri utenti che riaprirà al pubblico per qualsiasi tipo di servizio (prestito e restituzione, consultazione libri, ecc) il giorno martedì 26 maggio 2020.

Le modalità ed i tempi per poter accedere alla Biblioteca, nel rispetto delle norme per la sicurezza sanitaria,  verranno comunicati entro mercoledì 20 maggio 2020 tramite il sito e la newsletter.

p. Attilio M. Carrella osm”

Rinascere – padre Albino M. Candido

 

Brani di vita finita

tronchi di esistenza abbandonati …

Che cosa mi rimane se non credo?

Le tue parole

sono annunzi di liberazione

sono punte di fuoco che bruciano

ogni segno di decomposizione.

La vita si riaccende di vita

se credo.

Ti disseti anche solo

di questa mia goccia di fede?

Di questo volere

di foglia che spunta dal ramo

oppure di foglia che resiste sul ramo?

Se credo tutto verrà da sé,

come la creazione,

gratuitamente,

perché tu operi in vista di Te,

in vista dell’amore che

non ha legge,

non ha misura,

non ha calcolo.

E’ un mare per tutti e per ognuno.

La tua resurrezione

mi ha seminato nel cuore

la Speranza,

speranza che mette verde

e colori forti

in ogni momento del vivere,

rimanendo viva

nell’intimità di tutte le cose.

Vivo ti ho riconosciuto

negli alberi che gettano gemme,

nei prati che stendono verde,

nell’inquieto desiderio di Te.

Biografia

Padre Albino Candido nasce nel 1916 a Ludaria di Rigolato, nel cuore dei monti della Carnia friulana.

Da giovane entra nell’Ordine dei Frati Servi di Maria. Viene ordinato sacerdote a Monte Berico il 18 agosto del 1948.

Colto e dotato, amante dello studio e delle materie classiche e umanistiche, traduce questa sua sensibilità in trentacinque anni di prezioso insegnamento presso i seminari minori OSM.

Caratterizzato da una ricerca della fede continua e spesso inquieta, si è rivelato come un esempio e un maestro di vita.

Fu amico di p. Camillo De Piaz e di p. David Turoldo.

Scompare il 16 agosto 1992 all’età di 76 anni.

La poesia proposta è tratta dal libro “Un’ultima foglia sulla punta del ramo” che raccoglie tutte le sue poesie dal 1953 al 1989.

Padre Albino M. Candido